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Con l’arrivo dell’autunno può essere necessario per chi gestisce e cura i cavalli tenere presente alcuni fattori ambientali e climatici che possono influenzare negativamente la salute dei cavalli. Una attenta osservazione, una preparazione adeguata e una conoscenza dei cavalli permetteranno di prevenire ed affrontare le problematiche più comuni che possono presentarsi durante i mesi autunnali.
La patologia che più preoccupa in questo periodo è una forma di laminite che è strettamente correlata alla stagione ed ai cambiamenti non solo dell’ambiente in cui vive il cavallo, ma anche del suo metabolismo che fisiologicamente si adatta alla stagione fredda.
La laminite è una condizione patologica estremamente dolorosa e pericolosa dei cavalli che colpisce il sistema di ancoraggio della base ossea del piede alla scatola cornea dello zoccolo, le lamine. È una patologia di grande rilevanza nella clinica equina in quanto, oltre a procurare grande disagio al cavallo e necessità di cure intensive e costose, mette a rischio la vita dei cavalli e può avere conseguenze a lungo termine.
> Leggi anche: “Gestione e cura del cavallo nei mesi invernali”

Zuccheri e metabolismo del cavallo
Le frequenti piogge autunnali e le temperature ancora miti determinano la crescita rigogliosa di erba con alto contenuto di zuccheri. Tale particolarità la rende estremamente appetibile e gradita per il cavallo col rischio che il consumo sia maggiore a parità di tempo di pascolo, e che l’ingestione stessa di carboidrati solubili aumenti in modo pericoloso per la salute del cavallo.
In particolare, l’alta concentrazione di zuccheri determina picchi di insulina che possono favorire l’insorgenza di laminite acuta. In questo periodo, inoltre, il cavallo comincia ad attuare cambiamenti metabolici in preparazione alla stagione fredda: la secrezione di insulina aumenta fisiologicamente per consentire il deposito delle riserve di grasso.
I due fattori associati o no possono determinare l’insorgenza di laminite in questo periodo dell’anno. Se poi il cavallo ha problemi di disregolazione metabolica della pars intermedia dell’ipofisi, conosciuta anche come Sindrome di Cushing, la predisposizione a tale patologia aumenta notevolmente. È molto importante prestare attenzione a tutti quei segnali che possono indicarci che il cavallo sta sviluppando un episodio di laminite. Tra essi è buona norma tenere sotto controllo l’andatura del cavallo, la manifestazione di zoppie improvvise o il disagio a muoversi, la temperatura dei piedi, il polso digitale, l’aumento eccessivo di peso. I cavalli con problemi di peso derivanti da disregolazioni metaboliche sono maggiormente soggetti a laminite autunnale.
È dunque importante conoscere il quadro metabolico del cavallo e le sue disfunzioni attuando test che consentano di riconoscere i soggetti a rischio e programmare un piano personalizzato di gestione e cura. In tal caso strategie di gestione alimentare, integrazioni, e pascolo programmato e limitato, possono contribuire a evitare l’insorgenza di episodi laminitici in soggetti predisposti. Anche la cura dei piedi, il pareggio e l’igiene sono fondamentali a scopo preventivo.
L'autunno e le coliche nel cavallo
In autunno statisticamente si ha anche l’aumento del rischio di coliche. Per colica si intende una manifestazione dolorosa di diverse entità a carico del tratto gastro-enterico.
La colica rappresenta dunque un sintomo algico aspecifico causato da diverse problematiche nel tratto digerente che può assumere diverse forme e gravità fino alla necessità di intervenire chirurgicamente e, in alcuni casi, la morte del cavallo. I sintomi di colica nel cavallo sono:
- Irrequietezza
- Perdita di appetito
- Raspare il terreno o rotolarsi sul terreno
- Guardare o dare calci all’addome
- Sdraiati o allungati
- Digrignare i denti
- Sudorazione
- Atteggiarsi per urinare
- Frequenza cardiaca elevata (in alcuni casi)
I fattori legati alla stagione che possono entrare in gioco sono legati al minor esercizio fisico che determina rallentamento della motilità intestinale, alla minor assunzione di acqua che tiene idratato il contenuto intestinale, alla ingestione di foglie secche o erbe tossiche che, oltre a segni di depressione ed anoressia, possono causare fermentazioni anomale e coliche gassose.
Anche le infestazioni parassitarie massive durante i mesi estivi possono determinare episodi colici sia per l’azione diretta dei parassiti sul tratto gastro-enterico, sia dopo la somministrazione del vermifugo per la morte simultanea di grandi quantità di vermi, con conseguente costipazione o endotossicosi. È quindi importante che i programmi di sverminazione siano ben progettati e distribuiti nell’arco di tutto l’anno per evitare complicazioni e farmacoresistenza.
La miopia atipica
Un’altra patologia a cui fare molta attenzione con manifestazioni tipicamente autunnali è la miopatia atipica. È una forma identificata da pochi anni ed è collegata all’ingestione di bacche di acero di monte o sicomoro. I semi e le piantine contengono la tossina ipoglicina A (HGA) che rallenta o blocca la produzione di energia nei muscoli e nel cuore.
La miopatia atipica è un disturbo muscolare grave e spesso fatale con un alto tasso di mortalità, circa del 70%, ed il tempo tra l’inizio dei sintomi clinici e la morte può essere di 12 ore come di 10 giorni. I sintomi nei cavalli includono:
- Debolezza generale: i cavalli hanno difficoltà a camminare, stare in piedi e respirare
- Molti cavalli sviluppano problemi cardiaci.
- I cavalli sembrano depressi con la testa bassa
- Tremore muscolare
- Segni di coliche gravi – tuttavia, a differenza delle coliche, hanno ancora appetito
- Urina marrone o rosso scuro
- I cavalli gravemente colpiti non riescono più a stare in piedi
I cavalli che passano molto tempo o vivono al prato in questi mesi possono sviluppare quella che viene definita mud fever, si tratta di una forma di irritazione e dermatite che colpisce gli arti inferiori causata dall’esposizione ripetuta e prolungata a terreni umidi, fango e pozzanghere. Inoltre la pullulazione batterica in questo periodo aumenta a causa delle condizioni di umidità e temperatura ed eventuali soluzioni di continuo agli arti potrebbero infettarsi e causare piaghe o ferite recidivanti. E’ buona norma controllare gli arti dei cavalli al pascolo e provvedere alla cura e all’igiene quotidiana.
In generale sarebbe buona norma tenere i pascoli corti, osservare e monitorare la salute dei cavalli, programmare interventi di profilassi antiparassitaria ed agire preventivamente in caso di soggetti a rischio.